IL SOTTOMARINO GIALLO PER LA PRIMA VOLTA A LIVERPOOL (1999) BEATLESIANI ITALIANI A LIVERPOOL!!! (1998) PAUL McCARTNEY IN CONCERTO AL CAVERN DI LIVERPOOL MERSEY BEATLES FESTIVAL '96 THE LIVERPOOL BEATLE WEEK 1998 IN GIRO PER LA LIVERPOOL DEI BEATLES CON ROLANDO GIAMBELLI E LE SUE FOTOGRAFIE “Where
it all began” - “Dove tutto cominciò...” è la scritta che si legge all’ingresso
del Cavern Club, al numero 10 di Mathew Street a Liverpool. In questa frase dal
sapore quasi biblico c’è la sintesi di ciò che avvenne in quel luogo più di 30
anni fa, dove ebbe inizio la storia di quattro ragazzi che con la loro musica
sconvolsero il mondo: I Beatles.
Liverpool,
città dell’Inghilterra settentrionale, situata sulla riva orientale del fiume
Mersey fu un importante polo industriale e porto mercantile di prim’ordine,
fino all’inizio degli anni ‘50, poi, a causa della grave crisi economica e
sociale di quel periodo, ma anche per lo sviluppo del trasporto aereo, molto
più veloce di quello marittimo, che mise definitivamente in ginocchio le sue
strutture portuali, cominciò gradualmente ma inesorabilmente a sprofondare in
una cupa depressione.
Molto
probabilmente, per reagire a questa situazione, proprio a Liverpool, in quel tempo fortunatamente
avvantaggiata nel ricevere in anteprima le novità e le tendenze musicali dagli
Stati Uniti , si formeranno le prime “bands”, intese come “complessi musicali”,
ma anche come vere e proprie “bande” rivali (Mods, ecc.). Nascerà , in quel
clima, lo Skiffle, una variante inglese del rock americano. Il fermento e la
rivalità fra le “bands” ed i loro sostenitori faranno scoccare la scintilla del
Mersey Beat e in breve tempo il Mersey Sound infiammerà tutto il Regno Unito.
Davanti al Cavern si vedranno le chilometriche code dei fans in attesa di
entrare per ascoltare gruppi come Rory Storm & The Hurricanes, i Big Three o Gerry & The Pace
Maker, ma la vera bomba scoppierà il 21 febbraio ‘61, quando i Beatles, uno dei
tanti gruppi di Liverpool appena tornato da una tournèe in Germania esordirà
proprio in quella tetra e umida cantina...sarà un trionfo! Ed è Beatlemania. I
Beatles torneranno al Cavern per altri 275 concerti ; qui, durante una session
del Novembre ‘61, incontreranno Brian Epstein, il loro futuro manager, che li porterà ai massimi livelli del successo. Il resto della storia è
universalmente noto.
Non
tutti sanno, però, che a Liverpool ogni angolo di strada e ogni pietra di quei
quartieri raccontano la favolosa e incredibile storia dei suoi “quattro figli “
più celebri: John Lennon, Paul McCartney, George Harrison e Ringo Starr,
concittadini di quella gente cordiale e premurosa che impazzisce per la loro
musica, come per il calcio, che sono i Liverpooliani.
Un’ottima
occasione per visitare Liverpool è il Merseybeatle Festival ora ribattezzato
International Beatle Week che vede riuniti durante l’ultimo week-end di Agosto
di ogni anno, musicisti, collezionisti e appassionati da tutto il mondo. La
convention è organizzata da
“Cavern City Tours LTD”, con il patrocinio dell’Amministrazione cittadina e
mette a disposizione, tra l’altro, un fantastico e variopinto torpedone per un
indimenticabile “Magical Mistery Tour” sui luoghi sacri ai “Beatlemaniaci”.
Si va a Liverpool anche con
voli diretti dall’Italia. Da alcuni anni infatti sono stati istituiti dalla
irlandese Ryan Air voli diretti
all’aeroporto John Lennon di Liverpool con partenze da Milano/Bergamo, da Pisa,
da Roma e da Treviso/Venezia. Oppure in treno con partenza ogni ora da Londra,
stazione di Euston fino a quella di Lime Street a Liverpool. E' consigliabile
prenotare un albergo e un "package" del Cavern City Tours, con i biglietti di accesso a tutti gli eventi della
magica settimana: i concerti dislocati per tutta la città, la Convention
all’Adelphi, l’asta di memorabilia al LIPA
, e tanto ancora.
Arrivando
a Liverpool, la stazione ferroviaria di Lime
Street è il “primo luogo sacro” dove
anche i Beatles erano soliti
ritornare dopo le loro tourneè inglesi. A poche decine di metri in Ranelagh
Place c’è il monumentale e magnifico Adelphi Hotel, per l’occasione quartier
generale del Festival; negli anni ‘60 ospitò anche i Beatles, Bob Dylan e tanti
illustri personaggi ed è il punto di partenza del nostro indimenticabile tour
per la città. Proprio di fronte all’Hotel si trovano i grandi magazzini Lewiss:
John Lennon si dava appuntamento
con Cynthia, la sua fidanzata, tutte le sere davanti all’ingresso principale.
Proseguiamo verso l’ufficio del Registro di Mount Pleasant Street , l’edificio
nel quale John sposò Cynthia nell’agosto ‘62 in compagnia di Paul e George e
con Brian Epstein per testimone. In Oxford Streeet si trova invece il Maternity
Hospital dove il 9 ottobre 1940 nacque John Lennon. Non molto distante in Hope
Street si trovano i due stupendi edifici della Filarmonica dove fu assegnato un
premio a Paul McCartney per un tema di Inglese che aveva scritto. Il vicino
Liverpool Institute, da lui frequentato e che oggi viene restaurato grazie alle
cospicue donazioni e al suo interessamento, usava ogni anno la sala da concerto
per l’assegnazione dei premi scolastici. Il Liverpool Institute fu frequentato
sia da Paul che da George tra il ‘54 e il ‘55 in classi diverse e divennero
amici solo successivamente quando si appassionarono alla musica rock. Nell’anno
in cui John iniziò a frequentare la scuola d’arte, Paul era già entrato nel
gruppo dei Quarry Men e quando John passò dalla Quarry Bank School alla Scuola
d’arte, andò a vivere non molto distante da Paul e da George. Ciò permise al
futuro complesso di riunirsi facilmente per fare le prove. Sempre in Hope
Street incontriamo l’Art College dove nel 57 John ottenne un posto su
raccomandazione del Preside della Quarry Bank School. Per John le lezioni
furono una delusione per cui decise di dedicarsi completamente alla musica. E’
stato durante i tre anni trascorsi in questa scuola d’arte che John conobbe
Cynthia, Stu Sutcliffe il primo bassista dei Beatles morto ad Amburgo e Bill
Harry, direttore del giornale Merseybeat. Proseguiamo quindi verso la maestosa
cattedrale anglicana di St.James Road. E’ curioso ricordare che a Paul dopo
un’audizione del 1953 fu rifiutato un posto nel coro della cattedrale e dopo
tanti anni, il 28 giugno ‘91, si è svolta nello stesso luogo la prima rappresentazione del suo “Liverpool
Oratorio”. Passiamo ora in Rosebery Street dove sopra un autocarro per il
carbone il 22 giugno ‘57 i Quarry Men si esibirono in concerto alla festa
del 750° anniversario della data in cui Liverpool venne riconosciuta città con
Reale Decreto. Proseguiamo verso il quartiere chiamato Dingle, oggi
ribattezzato “ Ringoland “ perchè al numero 9 di Madryn Street si trova la casa
dove nacque Richard Starkey il 7 luglio ‘40. Poco dopo la nascita, i suoi
genitori divorziarono, Richie e
sua madre traslocarono in una casa più piccola al n° 10 di Admiral Grove
proprio dietro l’angolo, che rimase abitata da loro fino al 1965 quando furono
costretti, a malincuore, a lasciare la casa, perchè erano continuamente
assediati dai fans. A poche decine di metri c’è l’Empress Pub il locale reso
famoso per essere stato raffigurato sulla copertina del primo LP di Ringo
intitolato “Sentimental Journey”. Dopo aver scattato decine di foto ricordo ci dirigiamo verso la mitica
“Penny Lane” che non è soltanto il nome di una strada di periferia, ma
dell’intero quartiere che la circonda. Qui si trova la scuola elementare di
Dovedale frequentata sia da George che da John, la chiesa di S.Barnaba dove
Paul cantava nel coro, ma soprattutto si può vedere il “Roundabout” celebrato
nella canzone “Penny Lane”: questa pensilina era il ritrovo per coloro che in
autobus raggiungevano il centro di Liverpool. Da questo punto si vedono la Banca
e il barbiere menzionati nella canzone. In Arnold Grove, un po’ più spostata a
nord, si trova la casa dove nacque George Harrison il 24 febbraio 1943. Non
molto distante, a Queens Drive si può vedere quella che fu la casa della famiglia di Brian Epstein, il
grande manager dei Fab Four.
Il
nostro tour procede velocemente verso la chiesa di St.Peter in Church Road dove
il 6 luglio del 1957 avvenne un fatto molto importante: I Quarry Men suonarono
per una festa rionale in un campo dietro la chiesa. Dopo il concerto un amico
di Paul e di John, Ivan Vaughan, li presentò l’uno all’altro, si può quindi
affermare che la collaborazione artistica fra i due iniziò proprio in
quell’occasione. Scendiamo ora verso un altro luogo pieno di significati
beatlesiani: un tempo era un orfanotrofio gestito dall’Esercito della Salvezza
chiamato “Strawberry Field” a Beaconsfield Road, una stradina ripida e
nascosta, oggi ne resta soltanto un imponente cancello che chiude il giardino
dove John, che da piccolo si sentiva molto vicino alla condizione degli ospiti
dell’orfanotrofio avendo i genitori separati, spesso si recava con grande
gioia; a quel luogo John Lennon ha dedicato la bellissima “Strawberry Fields
Forever”.
Poco
distante, nel sobborgo di Woolton, raggiungiamo a Menlove Avenue “Mendips” così
era chiamata la casa in cui John visse dalla nascita fino al 1963 con la sua
zia Mimì che gli fece da madre dopo che Julia, la sua vera mamma, morì
investita da un’auto mentre attraversava la strada, proprio davanti a questa
casa, poi John andò a vivere con sua moglie Cynthia. ui si trovaQQQu
Ci
spostiamo ora verso Allerton, il quartiere dove in Forthlin Road al numero 20
si trova l’ultima casa di famiglia dei McCartney. In questa casa Paul e John si
trovavano a comporre musica a tutte le ore del giorno e della notte, sostenuti
anche da Jim, il padre di Paul, un discreto musicista che li ha sempre spronati
in quella direzione. Questa casa appartiene ancora a Paul McCartney e si chiama
“Rembrandt”. Si riparte passando, poi, dal Sefton General Hospital dove l’8
aprile 1963 nacque Julian, il primogenito di John. Non si può andare a
Liverpool senza far visita all’esposizione The Beatles Story ricavata negli Albert Docks
recentemente ristrutturati, un’occasione unica per rivivere la Beatlemania e
fare un tuffo negli anni ‘60. Nel 1990 Paul McCartney diede in uno spazio
presso i Docks un concerto memorabile alla presenza di 55.000 persone. A questo
punto non si può tralasciare a Pier Head, il fronte del porto, visto che la
storia di Liverpool è profondamente legata alla sua attività portuale ed anche
i Beatles e le loro famiglie si guadagnavano la vita intorno al porto: Harold,
il padre di George Harrison lavorava come steward sulle navi della White Star
Liners. Anche Fred, il padre di John Lennon lavorava come cameriere sui
transatlantici. Il padre di Paul che commerciava in cotone ere molto spesso al
porto per controllare il carico e lo scarico della merce. Anche Ringo Starr
prima del successo faceva il barman sui traghetti che attraversavano il fiume
Mersey. e, cosa, molto importante, i marinai di Liverpool in servizio sulle navi di linea per gli USA,
portavano l’America a Liverpool, fornendo agli appassionati i dischi che allora
non erano disponibili in altro modo, contribuendo, così, a dare uno stile
musicale ai complessi locali di musica Rock & Roll.
Dopo
la visita nei luoghi “beatlesiani periferici” della città ci si può tuffare
completamente nel cuore di Liverpool, a Mathew Street dove oltre al Cavern si
può bere un bicchiere al Labinskis o al Grapes, dove i Beatles si incontravano
sempre dopo i concerti a bersi la birra che non poteva essere servita al Cavern
che non aveva la licenza per gli alcoolici. Non si può uscire da quel dedalo di
viuzze senza aver fatto una visita al Beatles Shop gestito da Paul e da Steve;
li si trova tutto... A Whitechapel, davanti all’imbocco di Mathew Street c’è
ancora il negozio che fu la sede della Nems di Brian Epstein e poco lontano il Maxi San Suzie un pub che una
volta apparteneva ad Allan Williams, il “primo” manager dei Silver Beatles...’
A Whitechapel fino a pochi anni fa c’era anche Rushworths, il negozio di
strumenti musicali dove John e George acquistarono due stupende chitarre Gibson
importate dagli USA e tanto, tanto ancora.
Prima
di lasciare Liverpool per far ritorno a casa, mette un po’ di tristezza e
nostalgia farsi scattare una foto in parte alla statua di Eleanor Rigby una
donna povera di Liverpool, scolpita dallo scultore e grande appassionato dei
Beatles, Tommy Steele, per rendere omaggio alla protagonista della bella
canzone interpretata da Paul McCartney e...dai Beatles.
La Musica
E i Beatles
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