I CONCERTI DI RINGO STARR A LUCCA, MAROSTICA E ROMA SONO STATI UN GRANDE SUCCESSO!!!
I CONCERTI DI RINGO STARR
A LUCCA, MAROSTICA E ROMA
SONO STATI UN GRANDE SUCCESSO!!!
E PER L’ULTIMO FANTASTICO CONCERTO A ROMA
AL CAVEA AUDITORIUM PARCO DELLA MUSICA
PUBBLICHIAMO UN GUSTOSO E DETTAGLIATO “REPORT” DI MARIO PEZZOLLA
Dopo il grande tripudio dei suoi fans, per il primo concerto di Ringo Starr a Lucca, in Piazza Napoleone, molti dei quali giunti da Milano, Torino, Genova, Brescia, ecc. su vari pullman da noi organizzati, per “essere presenti” alla “prima serata” del suo Tour Italiano, promosso dai nostri storici “D’Alessandro & Galli”, si è concluso fra l’entusiasmo generale anche il secondo concerto, nella splendida piazza di Marostica, famosa per la sua scacchiera posta nel centro, dove, ad un cenno di Ringo, una gran parte delle oltre quattromila persone che l’affollavano entusiaste, è corsa sotto il palcoscenico ad applaudire lui e la sua “favolosa” All Starr Band, formata, oltre che dal grande Ringo Starr, in ottima forma sia vocale che fisica, dai suoi “storici musicisti e compagni di viaggio, gli “All Starr”: Colin Hay (Men at Work) – chitarra, Graham Gouldman (10cc) – basso, ai quali si sono uniti i nuovi fantastici: Steve Lukather (Toto) – chitarra Gregg Rolie (Santana) – tastiere, Warren Ham – sax, flauto, percussioni, tastiere; Gregg Bissonette – batteria.
Lo spettacolo è stato davvero fantastico e Rolando Giambelli è stato molto felice di andare anche a Marostica per poter consegnare al management di Ringo l’attestato di ringraziamento per la musica che in tantissimi anni, ha contribuito a fare per tutti noi, prima con i Beatles e poi da solo con la sua All Starr Band.
A Ringo Starr, al quale, per sue precise disposizioni che qui non commentiamo, nessuno ha potuto “dire o dare” nulla personalmente, neppure Mimmo D’Alessandro che, al termine del concerto di Lucca gli voleva donare una rara bottiglia di Sassicaia di Bolgheri… un grande vino della sua Toscana; grazie, invece, al suo socio, Adolfo Galli, unica persona, a parte Ringo di Virgin Radio ed un giornalista della RAI, ad essere ammesso alla corte di Sir Ringo Starr e per fortuna tornato provvidenzialmente da Londra, dove la sera prima assistette al concerto di Eric Clapton, è stata conferita l’associazione onoraria dei Beatlesiani d’Italia Associati con la tessera e il distintivo.
Giambelli ha voluto poi riportare a Ringo anche il poster EXPRESSIONS che gli donò nel 1992 a Brescia e che lo raffigurava in concerto a New York. Ringo Starr, due anni fa, lo mise ad un’asta benefica, con altre sue memorabilia, per la sostenere la Lotus Foundation e da quel poster “made by Giambelli” Ringo ricavò ben 6.080 Dollari!
E stata infine consegnata al management di Ringo anche la stupenda statua di bronzo con l’effige di Ringo Starr che il nostro grande artista ed associato Gianni Franceschina, autore di fantastiche opere gli ha voluto dedicare, anche a nome di tutti i Beatlesiani!
La statua, che Ringo stesso aveva visto, molto divertito dal palcoscenico quando gli fu mostrata in mezzo alla folla dei fans, è stata ripresa dalla TV in vari momenti del suo indimenticabile concerto al Lucca Summer Festival 2018, thanks to D&G!
Ringo Starr e la sua All Starr Band dopo un giorno di pausa si sono ritrovati l’11 luglio a Roma per il terzo ed ultimo appuntamento italiano. Ringo si è esibito al Cavea Auditorium Parco della Musica, ed ha proposto, con qualche piccola variazione, che Mario Pezzolla ha puntualmente riportato, i brani delle due scalette precedenti. Il nostro Riccardo Russino annotò, infatti, ogni particolare della serata di Lucca e ci inviò la scaletta, che pubblicammo immediatamente, con i titoli delle canzoni ed i nomi di chi le ha interpretate:
Matchbox – Ringo Starr
It Don't Come Easy -Ringo Starr
Dreadlock Holiday - Graham Gouldman
Evil Ways - Greg Rolie
Rosanna - Steve Lukather
Down Under - Colin Hay
Boys – Ringo Starr
Don't Pass Me By – Ringo Starr
Yellow Submarine – Ringo Starr
I'm Not in Love - Graham Gouldman
Black Magic Woman/Gypsy Queen - Greg Rolie
You're Sixteen – Ringo Starr
Anthem – Ringo Starr
Overkill - Colin Hay
Oye como va - Greg Rolie
I Wanna Be Your Man – Ringo Starr
The Things We Do for Love - Graham Gouldman
Who Can It Be Now? - Colin Hay
Hold the Line - Steve Lukather
Photograph – Ringo Starr
Act Naturally – Ringo Starr
With a Little Help From My Friends/Give Peace A Chance.
Pubblichiamo qui di seguito, con grande piacere, il “report magistrale” con i sagaci commenti di Mario Pezzolla per rivivere la magica atmosfera dell’ultimo concerto del tour italiano di Ringo Starr a Roma.
Arrivederci alla prossima occasione, a tutti gli amici Beatlesiani (associati e no) che hanno avuto il piacere e la gioia di vedere, ancora una volta con noi, il nostro Ringo Starr!
“BEATLESIANI D’ITALIA ASSOCIATI”
Ed ecco qui sotto il Report integrale che l’amico Mario Pezzolla, che ringraziamo di cuore, ci ha gentilmente inviato ed autorizzato a pubblicare su B.D.I.A. NEWS , su FB e sul nostro sito www.thebeatles.it
11 luglio 2018
Ringo a Roma
di Mario Pezzolla
Siamo andati in tanti a vedere Ringo alla Cavea dell’Auditorium Parco della Musica, ma fino a qualche minuto prima dell’inizio non con il tutto esaurito. Da un momento all’altro una mini valanga di persone irrompe correndo, riempie i posti liberi sulle gradinate (con biglietti last minute?), il palco si illumina a dovere ed entra il mito. 21.07: Matchbox di Carl Perkins è la prima. Molti beatlesiani la scoprirono con Beatles in Italy, album che però nulla aveva a che fare con i concerti italiani. Era ed è una semplice raccolta di pezzi già pubblicati in altri formati ma che oggi ha una buona quotazione fra i collezionisti, soprattutto se ha l’etichetta rossa; io c’ho quella nera però comprata all’epoca (Parlophon, Microsolco, Lunga Durata). Segue It Don’t Come Easy, tutta di Ringo, prodotta da George Harrison e pubblicata nel ’71. Le canta in piedi, prima di salire subito dopo sulla sua batteria per accompagnare le altre Stars in quattro loro pezzi. Intanto è successa una cosa al 20’ minuto: prima di Roxanne, Steve Lukathern dei Toto invita il pubblico a farsi sotto al palco con conseguente immediata nuova valanga per la gioia di chi nelle prime file si stava godendo lo spettacolo con quei posti a sedere pagati profumatamente. Di molti di loro si sono perse le tracce. Torna Ringo protagonista con Boys che, ..ricorda .. cantavo già da prima dei Beatles, da quando cioè suonavo con Rory Storm & the Hurricanes. Ora scende e si avvicina ad una tastiera: negli anni ’60 ho scritto tante canzoni, ..peccato che la maggior parte non sono state incise. Si ride, lui compreso, mentre attacca gli accordi di Don’t Pass Me By (White Album). E’ quindi l’atteso momento di Yellow Submarine ed è un coro generale. Dopo di che Ringo si defila, va in pausa per lasciare spazio ad altre due canzoni fra 10cc e Santana. Torna con You’re Sixteen poco dopo le 22 (ci sono giovani ragazze fra il pubblico? Ovazione. Quando chiedo questo, l’inglese lo capiscono tutti) e Anthem, questa da un suo album di 6 anni fa. Di nuovo alla batteria per altri brani dei colleghi (Who can it be now dei Men at Work, The Things We Used To Do dei 10cc e Oye Como Va di Tito Puente. Ecco I Wanna Be You Man che Lennon e McCartney gli affidarono avendola già data ai Rolling Stones e dopo un altro pezzo dei Toto siamo al trittico finale con Photograph (scritta con George Harrison), Act Naturally (l’ultima cover version dei Beatles se si esclude… qui il discorso si fa complicato) e With a Little Help From My Friends con tentativo di invasione di palco fortunatamente senza conseguenze, ma la paura c’è stata, tanto che il ritorno on stage per Give Peace a Chance dura pochissimo, a differenza delle altre due date italiane. Fine e sono le 22.48. E’ stata una serata molto divertente non senza qualche emozione ..quando cantavamo tutti.
p.s. c’erano anche, oltre al citato Steve Lukather dei Toto, Colin Hay dei Men at Work, Gregg Rolie dei Santana, Graham Gouldman dei 10cc, Warren Ham dei Kansas e Gregg Bissonette, il batterrista di rinforzo.
Mario Pezzolla
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